Siamo negli anni del secondo Dopoguerra. E’ un periodo difficile e di grande carestia, ma grazie all’intraprendenza di alcuni lavoratori della Val di Sambro, il 15 giugno 1947 viene fondata una delle prime cooperative edilizie del bolognese: la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi.
I primi anni sono faticosi, si lavora solo in certi periodi e le richieste sono scarse, ma negli anni ’50, sotto la guida di Baldi Evangelista, la Cooperativa inizia ad avere una maggior crescita. Il Signor Baldi intuisce la possibilità di inserirsi nell’edilizia pubblica, così impiega le risorse della Cooperativa nei lavori pubblici oltre che a quelli privati, con degli ottimi risultati.
La maggior stabilità arriva negli anni ’80, quando la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi si organizza definitivamente come impresa. Sono anni ben diversi da quelli del Dopoguerra e la buona riuscita degli interventi permette una maggior continuità delle richieste. Alla fine degli anni ’90 un’altra svolta nella storia della Cooperativa: si comincia ad allargare notevolmente il bacino d’utenza verso Bologna.
Mentre nei decenni precedenti si era lavorato prevalentemente nei comuni limitrofi alla Val di Sambro, con l’inizio del nuovo millennio gli interventi sono molto più spesso nel capoluogo emiliano, e questo non fa che migliorare la reputazione della Cooperativa, con un conseguente passaparola che ha permesso di continuare l’attività dei soci anche nei decenni successivi. Oggi la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi si avvale di 10 collaboratori interni e di altrettanti collaboratori esterni.
Grazie ad investimenti oculati, all’affidabilità dei collaboratori, alla qualità degli interventi e ai corretti costi di realizzazione, la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi è riuscita a tenere il passo coi tempi e a superare i periodi di crisi che si sono susseguiti negli anni. Attualmente il CDA è composto dal Presidente Giacomo Santi, il Vicepresidente Fabio Agostini e dal Consigliere Claudio Borri.